Io l'ho trovato bellissimo! L'ho preso quando ancora non era un best-seller, l'ho letto d'un fiato e sono rimasta commossa ed affascinata dalla storia! Sia Reneé che Paloma si aprono progressivamente alla vita ...e qui vorrei dire che, anche se forse oggi sono un po' di meno, di adolescenti filosofe e nauseate dal mondo, lucide e acute esaminatrici, brave a scuola e con il quesito "che ci faccio qui al mondo?" , ne ho conosciute diverse, per cui il libro mi sembra, di fatto, aderente alla realtà... e, anche qui, si tratta di letteratura, non di cronaca!...Sia l'una che l'altra, poi, trarranno giovamento dal rapporto, perchè Reneé imparerà ad aprirsi e a fidarsi delle persone, e, se la vediamo in un'ottica di crescita, può essere che fosse ciò che le mancava per assaporare di più la vita... la sua , che pure a me sembrava tanto incompleta...Peraltro, lei racconta di come le si sia aperto un mondo quando ha imparato a leggere, e penso che, se per trent'anni leggi avidamente e con gioia intere biblioteche, colta lo diventi eccome, anche se fai la portinaia! L'eleganza del riccio è un titolo emblematico, perchè Reneé ha, sì, paura delle persone, ma, al tempo stesso, è paga di se stessa, gode della sua vita interiore così ricca, (francamente, io non l'ho vista invidiosa degli altri o a piangersi addosso più di quanto non faccia un comune essere umano!) per cui la pelle è anche una scelta, oltre che una piccola necessità... Quando lascia entrare Paloma e l'amico giapponese, e sente che può fidarsi anche di chi non è della sua cerchia sociale, è, forse, il salto di qualità per raggiungere l'armonia ....Se non l'avesse fatto, magari non sarebbe uscita per andare in lavanderia, è vero, ma era meglio si liberasse delle sue paure e sperimentasse la gioia pura e assoluta di vivere!...E, grazie a lei, Paloma si salva...Io la vedo avanti negli anni dolce e tollerante con le persone, con gli occhi che vedono anche il colore della vita...Per ora mi fermo qui... a presto!
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