| Da ibs:
"L'abbazia di Northanger" è forse il romanzo meno conosciuto di Jane Austen: fu terminato nel 1803 e fu soggetto a molteplici e successive rivisitazioni da parte della scrittrice, tanto da essere pubblicato solo nel 1818, postumo. Si tratta, in verità, di uno scritto eterogeneo, che non possiede ancora la coesione propria dei capolavori successivi ma che, d'altro canto, mostra già una prosa rapida, scorrevole e sempre accattivante. Con la sua protagonista, un'anti-eroina elevata spesso a ruolo d'eroina, il romanzo vuole essere una parodia del genere gotico, molto in voga nella seconda metà del XVIII secolo e che raggiunse la sua pienezza con la figura di Ann Radcliffe, col suo romanzo "The Misteries of Udolpho" (1794). Il risultato di questa voluta operazione parodica è un romanzo che, specie se si ha presente il testo di riferimento, risulta a tratti assolutamente esilarante.
Nell'"Abbazia di Northanger", rispetto a "Orgoglio e Pregiudizio" che è l'unico altro romanzo da me letto di Jane Austen, si può notare uno stile molto diverso. La scrittrice è molto più presente nella storia con continui commenti sui personaggi e allusioni al lettore. E' decisamente molto ironica nel descrivere un'anti-eroina: Catherine infatti non é particolarmente bella né si distingue per la sua intelligenza, ma ha un'ingenuità e un candore che decisamente la rendono un personaggio originale in un mondo costituito da discorsi pieni di vuote formule cerimoniali, in cui le uniche preoccupazioni riguardano la scelta degli abiti da indossare o la scelta del cavaliere con cui danzare. Un altro personaggio a mio parere descritto magnificamente è l'amica Isabella: eviterò di entrare nei dettagli per non rovinarvi la lettura ma la sua ambiguità, la sua vanità, il suo egoismo e l'ironia con cui la Austen mette in ridicolo i suoi atteggiamenti la rendono veramente un personaggio eccezionale; non è e non può essere un esempio positivo per la nostra protagonista ma è sicuramente un personaggio che colpisce il lettore, un personaggio che riesce a riassumere perfettamente la superficialità e la mondanità di quel piccolo universo, un personaggio che si contrappone a Catherine, ragazza assolutamente inesperta e troppo semplice e ingenua per sopravvivere senza difficoltà in quel mondo. Bellissimo romanzo che vi consiglio, l'ironia di Jane Austen è superba e sono sicura che riuscirà a strappare qualche sorriso anche a voi...
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