Lettera al padre, Franz Kafka

Nel carattere di Kafka è curioso il suo profondissimo desiderio che il padre lo comprendesse e accettasse la sua attività 'infantile', la lettura e più tardi la letteratura, che il padre non lo respingesse fuori dalla società degli adulti, la sola indistruttibile... Suo padre era per lui l'uomo dell'autorità, i cui interessi erano limitati ai valori dell'azione efficace. Il padre rispondeva con la dura in-comprensione del mondo del lavoro (...) Kafka voleva intitolare tutta la sua opera: 'Tentazioni di evasione dalla sfera paterna'...". (Dal saggio di Georges Bataille)
Da www.ibs.it

Lettera al Padre è una lettera di Franz Kafka al padre, pubblicata per la prima volta nel 1919. In questa lettera, come negli Otto quaderni in Ottavo, lo scrittore rende con chiarezza quei presupposti filosofici e psicologici che nei suoi romanzi tanto sono nascosti dallo stile e dai temi volutamente surreali e oscuri.
Lo scrittore critica principalmente l'azione educativa del padre, autoritario e vicino anche per molti versi alla figura del Padre-Padrone in Sigmund Freud. La lettera tratta anche in tono confidenziale dei rapporti all'interno della famiglia Kafka, di come Franz, bambino, abbia vissuto la figura del padre, duro con il figlio e superiore con tutti. Nella critica aspra emergono però anche aspetti controversi: le paure della sua adolescenza, la stima verso il padre che arriva spesso all'adorazione e l'odio che arriva spesso al disprezzo, la vita familiare travagliata, le disparità con le sorelle e la sua esperienza affettiva personale con la moglie mai accettata dal padre.
Di indubbia importanza per la comprensione unitaria della poetica kafkiana, questo testo è sicuramente la testimonianza più nitida della predominanza che la figura del Padre ha avuto nella vita esistenziale, lavorativa e sentimentale di Franz.
Da www.wikipedia.it

…anche in questo caso ho messo due diverse recensioni, perché come al solito, Wikipedia è molto più pratica per descrivere il contenuto del libro mentre Ibs è più tecnica approfondendo di più il significato del testo.
Lo stile di questa interminabile lettera a differenza di altri suoi libri è molto pesante… la lettera non scorre nella lettura, si blocca spesso… i ricordi sono come “macigni da stendere su carta”.
Ammetto di aver fatto un bel po’ di fatica a proseguire…

concordo con te selle, è moooolto pesante da leggere, però nel complesso mi è piaciuta, anche sepuiù di una volta mi sono chiesta se kafka non esagerasse nel narrare le cose....

io credo di no, che non esagerasse..... a me non è sembrata pesante ma dolorosa.... come se chi l' ha scritta avesse davvero una ferita immane dentro.
Ê un libro che mi ha colpito molto per la passione con cui è scritto.

...forse Mizar,
proprio per la credeltà dei ricordi o per il dolore che rievocano in lui, ha accentuato questo stile non proprio scorrevole...

Il padre era un uomo imponente e autoritario oltre misura, dominava sul figlio in maniera prepotente, tanto che kafka sogna spesso di fuggire di casa.
Un rapporto, non solo difficile, ma anche brutale, da cui poi deriveranno i disagi psicologici, che sono appunto documentati in questo libro.

Quando leggevo, mi si stringeva il cuore!

Ritroviamo la debolezza del giovane kafka,le accuse di parassitismo che gli vengono più volte rivolte, l'estremo bisogno di amore e di comprensione.

Edited by skajd - 22/7/2008, 12:23

Riletto. No, io non l'ho trovato per nulla pesante, sono pagine bellisime.
La bellezza di questo piccolo libro sta nel fatto che, oltre a essere la storia di un pensiero sensibile chiuso in se stesso, ognuno puo individuare la propria storia intima, almeno in parte, perchè in fondo rapporti di questo tipo sono fatti spesso di ombre e luci.
Per me è stato una sofferenza leggerlo.

Questa lettera mi ha commosso come pochi libri anche perhè l'ho letto in un momento particolare. Dovrebbbero leggerlo tutti questo libro!